MASSIMO FINI
Dopo la laurea a pieni voti in giurisprudenza, ha lavorato come impiegato alla Pirelli. Arriva al giornalismo nel 1970 all’Avanti, dove segue come cronista i più importanti fatti di criminalità politica di quegli anni. Alla fine del 1972 passa, come inviato, all’Europeo di Tommaso Giglio e Oriana Fallaci. Nel 1982 entra al Giorno di Guglielmo Zucconi e Pier Luigi Magnaschi, come inviato ed editorialista, cominciando una solitaria battaglia contro la partitocrazia. In una lettera aperta a Claudio Martelli, allora vicesegretario socialista, gli predice il crollo del sistema e la fine del PSI. Ma bisognerà aspettare ancora 10 anni. Nel 1985 rientra all’Europeo come inviato ed editorialista e vi tiene per 11 anni la principale rubrica del giornale, Il Conformista. Nel 1992 lascia Il Giorno per L’Indipendente di Vittorio Feltri e contribuisce alla trionfale cavalcata dal quotidiano. Attualmente lavora per Il Fatto Quotidiano, Il Gazzettino e dirige il mensile La Voce del Ribelle con la collaborazione di Valerio Lo Monaco. Ha collaborato con quasi 100 testate.