Giovanni Degli Antoni †

È stato un accademico e informatico italiano. Si è laureato in fisica all’Università degli Studi di Milano nel 1960, con una tesi intitolata Introduzione all’automazione di misure. Esperto di elettronica, si inserì nel gruppo di ricerca sulle particelle radioattive dell’Università di Milano (la “Statale”) sotto la guida di Giuseppe Occhialini. Ha fondato la scuola informatica dell’Università degli Studi di Milano costituendo dapprima il Gruppo di Elettronica e Cibernetica (1969) presso l’Istituto di Fisica – divenuto poi Istituto di Cibernetica nel 1977 – e successivamente il Dipartimento di Scienze dell’Informazione (1986), rimanendone Direttore fino al 1991. In seguito, ha dato vita alla Sezione di Crema del Dipartimento di Scienze dell’Informazione, diventata nel 1996 Polo Didattico e di Ricerca e, nel 2001, Dipartimento di Tecnologie dell’Informazione. Ha partecipato alla crescita del Consiglio Nazionale Ricerche realizzando e guidando l’Istituto di Tecnologie Didattiche e Formazione a Palermo, attivo nell’ambito di una struttura unificata con l’Istituto di Tecnologie Didattiche di Genova del cui Consiglio Scientifico è stato Presidente per alcuni anni. Ha contribuito inoltre alla nascita del CINI, il Centro Interuniversitario Nazionale di Informatica ed è stato anche attivo nello sviluppo del GRIN, il Gruppo nazionale dei Professori e Ricercatori in Informatica. Tra le sue attività di maggiore rilevanza, il supporto alla componente informatica del pool “Mani Pulite” e in particolare dell’On. Antonio Di Pietro. È stato fondatore del Centro Televisivo Universitario dell’Università degli Studi di Milano. Il 25 settembre 2009 ha ricevuto l’onorificenza ONU di “Amico delle Nazioni Unite”, con la motivazione “per gli alti valori scientifici che ne hanno fatto un patriarca indiscusso dell’Informatica”. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, su proposta dell’Università degli Studi di Milano, gli ha conferito, con decreto in data 5.10.2012, il titolo di “Professore Emerito”.