22
Jun
L’umanità si trova oggi ad affrontare tre problematiche tutte interconnesse e dai risvolti planetari:
1. La pandemia Covid-19 iniziata nel 2020 ed articolatasi in varie varianti non ancora debellate
2. Il surriscaldamento della troposfera terrestre a causa dei gas ad effetto serra
3. L’invasione Russa dell’Ucraina e lo scoppio della guerra tra i due paesi
L´uomo del XXI secolo riuscirà domare le tre sciagure ?
Crescita sostenibile
Non vi è dubbio che una crescita sostenibile di paesi, imprese e famiglie sia la strada maestra da percorrere per consentire all´uomo ed alle organizzazioni da lui create di stare in armonia con se stesso e con gli altri Cos’è la crescita sostenibile ? È la coesistenza di tre fattori chiamati Triple Bottom Line:
1-La decarbonizzazione delle attività umane
2- Lo sviluppo dello status sociale della popolazione combattendo la povertà,innalzando il livello di istruzione e promuovendo il benessere in termini di salute e di indipendenza economica
3- L´espansione economica di stato ed imprese
In estrema sintesi la crescita sostenibile mira all’equilibrio tra creazione di benessere economico-finanziario per persone ed imprese ed il rispetto dei valori socio-culturali ed ambientali che vengono coinvolti. A livello internazionale si sono diffuse anche gli standard ESG (Environment,Society,Govenance) applicati obbligatoriamente dalle società quotate ed in fase di lento recepimento da parte delle altre società non obbligate . In quanto di origine anglosassone gli standard ESG introducono un ventaglio di obiettivi da scegliere e da raggiungere (Key Performance Indicator) che si individuano in tre ambiti diversi:
A-Environment: consumi totali e specifici di energia, emissioni totali e specifici di gas a effetto serra
B- Society: i livelli di ricambio delle risorse umane (generazione Z e Millenials che rimpiazzano quella dei Baby Boomers e la generazione X),il tasso di assenteismo per malattie ed infortuni,la ripartizione per età,il livello di istruzione
C- Governance:l´esistenza di una policy approvata dai CdA,la costituzione di un comitato ESG nel rispetto del codice di autodisciplina approvato dalla CONSOB,le spese annuali e la costituzione di riserve in bilancio per cause davanti all´antitrust e per contenziosi diversi
Tuttavia i modelli di crescita sostenibile e ESG non sono esaustivi se non vengono completati dal modello dell’economia circolare per consentire un progresso olistico e pervasivo dell´umanità. L’economia circolare responsabilizza il produttore a prendersi cura del prodotto entrato nel circuito consumistico una volta che ha esaurito la sua funzione di utilità, riqualificandolo e rimettendolo in circolo, chiudendo in questo modo il ciclo di vita del prodotto medesimo. L’economia circolare si contrappone all’economia aperta tradizionale che sgrava il produttore dalla responsabilità sulla destinazione finale del prodotto dopo che ha esaurito la sua funzionalità (rifiuto).
Sostenibilità, ESG ed economia circolare sono il mantra sulla bocca di molti, ma rientrano nella politica e strategia di governi ed imprese oppure vengono recepiti come mode per tinteggiarsi di verde, per fare greenwashing ?
Globalizzazione e superpotenze
Le nazioni più forti a livello mondiale,Stati Uniti d`America e Cina,attuano politiche ecosostenibili nella misura in cui non frenino lo sviluppo delle loro economie.Siccome la potenza delle loro industrie manufatturiere ed il livello di benessere raggiunto od ambito impone la massimizzazione della produzione, dell´esportazione di beni ed il consumismo come stile di vita, l´attenzione alla sostenibilità viene meno.Analoghe considerazioni valgono per la Federazione Russa che,in qualità di superpotenza militare ancorché non economica-finanziaria, investe in armamenti nucleari e convenzionali attingendo dagli introiti in valuta forte delle proprie esportazioni di gas naturale,petrolio e carbone, prodotti notoriamente inquinanti.Il senso vero e profondo di un´economia sostenibile richiede che l´industria e gli stili di vita siano commisurati ad un livello tale da consentire uno sviluppo in armonia con la salvaguardia dell´ambiente naturale e con la crescita graduale del contesto sociale.La transizione tecnologica digitale in atto e´un alleato ed un´antagonista nel contempo.La tecnologia digitale e` un’alleata in quanto abilitatrice di processi più efficienti ed efficaci in ambito industriale e dei servizi con ricadute positive nel contesto sociale ed ambientale.Tuttavia la tecnologia è imperniata sul concetto del guadagno di tempo e quindi sulla rapidità dei processi e delle azioni da intraprendere, in contrasto con l´evoluzione graduale dell´ambiente naturale e dell´umanità che rimangono sofferenti per il cambio di ritmo.
La globalizzazione dell´economia è un altro fenomeno che si ripercuote sulla sostenibilità della medesima.Mentre le economie degli stati e delle imprese beneficiano economicamente della globalizzazione,gli stili di vita delle persone ne risentono negativamente in termini di qualità di salute oltre al concatenato deterioramento dell´ambiente naturale a causa delle enormi quantità di rifiuti smaltiti. Anche in questo caso il punto di equilibrio e´ la “ Glocalization”, vale a dire la coesistenza,da una parte, di colture locali a km zero e di PMI con produzioni di beni e servizi ad alto valore aggiunto,dall´altra,le grandi produzioni industriali e coltivazioni indirizzate ai vasti mercati dei beni e servizi caratterizzati da prezzi e qualità inferiori senza le garanzie dell´economia circolare di mantenere in ciclo il bene usato.
Eventi nefasti come la guerra scaturita a seguito dell´invasione dell´Ucraina da parte della Russia, iniziata a fine febbraio 2022 ed ancora in atto,sconvolgono gli ecosistemi e gli equilibri geopolitici oltre a causare distruzioni e morti.I costi del gas metano e dell´olio greggio insieme ai loro derivati (metanolo,diesel,benzina) e delle commodities concatenate (energia elettrica) sono lievitati verticalmente a causa della loro minor disponibilità e dei fenomeni speculativi in borsa insieme all´incremento dei costi delle altre materie prime (acciao,ferro,alluminio,magnesio,litio,nickel,rame,cobalto,prodotti agricoli) a causa delle difficoltà logistiche nel loro trasporto determinando a catena l´aumento dell´inflazione, il crollo delle borse valori ed il rallentamento delle economie in tutto il mondo, vale a dire la stagflazione. Poi ci sono gli effetti collaterali: maggior sfruttamento delle fonti fossili (olio combustibile,carbone ) per far fronte al calo dell´importazione del gas metano dalla Russia colpita da sanzioni con conseguente incremento dell´inquinamento dell´aria da gas ad effetto serra.
L’Europa
Cosa fa l´Europa nei tre contesti della pandemia,del peggioramento climatico e della guerra in Ucraina ?
Tutti i 27 paesi hanno dimostrato un apprezzabile spirito di coesione nel fronteggiare i gravi problemi di salute pubblica,deterioramento ambientale e di devastazione militare. Il covid-19 diffusosi agli inizi del 2020 con le sue successive deviazioni virali sono stati affrontati con iniziale retrosia e successiva determinazione da tutti i paesi coinvolgendo le aziende farmaceutiche nella ricerca di antivirus,creando nella Commissione Europea una centrale di acquisto dei farmaci e dei dpi accanto a quelle nazionali ed arrivando a debellare o quasi la malattia relegando la pandemia ad epidemia nell´arco di due anni.Inoltre sono stati erogati finanziamenti attingendo dal debito pubblico europeo (solidarietà mai verificatasi in precedenza),di concerto con quelli nazionali,nel sostenere famiglie ed imprese durante il lockdown.Nel fenomeno drammatico della pandemia l´Europa,come sistema istituzionale e popolazione, ha dimostrato partecipazione ed unità di intenti.
In merito al peggioramento climatico gli accordi di Parigi nel 2015 (COP 21) e quelli di Glasgow nel 2022 (COP 26) hanno sancito che tutti i governi del mondo si devono impegnare a decarbonizzare la produzione ed i consumi per limitare l´aumento della temperatura ambientale a 1,5 °C nel 2050 rispetto al 1990.Le ragioni dell´affrancamento da impegni dei più grandi stati extra-europei e dei maggiori esportatori di combustibili fossili nel mondo risiedono nella volontà di non frenare l´espansione delle loro economie nei prossimi decenni, accettando invece di procrastinare l´obiettivo della decarbonizzazione al 2060 ed oltre.La posizione della comunità più ampia degli scienziati ritiene che, in assenza di un bilancio netto azzerato della CO2 in atmosfera entro il 2050 che implica un incremento max di 1,5 °C della temperatura ambientale,si andrà incontro ad un deterioramento irreversibile dell´ambiente naturale e dell´ esistenza della vita. L’attuale proiezione di aumento di 3°C della temperatura al 2050 determinerà la progressiva intensificazione di uragani e tifoni,lo scioglimento di gran parte dei ghiacci nel polo artico ed antartico e di quelli continentali con conseguente aumento dei livelli degli oceani e dei mari,la sparizione degli animali che vivono sui ghiacciai, l´inondazione di città costiere,la desertificazione di vaste zone coltivate della terra e l´emigrazione di grandi masse di popolazione dai paesi inariditi verso quelli non ancora colpiti.Tutti questi fenomeni hanno già iniziato a manifestarsi.
Cosa fa l’Europa? E´ l´unico continente che si è assunto la responsabilità di decarbonizzare l´economia entro il 2050 (Net Zero CO2) elaborando tramite la Commissione Europea una serie di programmi (Energy & Climate Framework,Grean Deal,Fit for 55,Net Zero 2050) che impegnano i 27 paesi aderenti alla Comunità Europea a declinarli nell´adozione di piani operativi nei propri programmi di governo e contribuendo con un finanziamento di € 750 miliardi (Recovery and Resiliance Facility) destinato ai paesi per realizzare infrastrutture e riforme.
Di fronte all´aggressione ed all´invasione dell´Ucraina da parte della Russia iniziata il 24/2/2022,l´Europa ha saputo ricompattarsi per sostenere l´Ucraina con l´invio di armi,munizioni ed alimenti.Questo atteggiamento proattivo e ‘da attribuire anche all´ombrello protettivo della NATO – North Atlantic Treaty Organisation – organismo sovranazionale nato nel 1949 per la difesa militare dei suoi membri che annoverano anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna. Pure nei confronti della Russia,paese aggressore, l´Europa si è rinsaldata applicando sanzioni finanziarie ed economiche alla stessa dopo anni di quasi servilismo politico-economico nei suoi confronti con riferimento alla dipendenza di alcuni paesi europei dalla fornitura russa di gas metano,olio combustibile e carbone
Confederazione Europa? Un must have
Nella lotta e quasi sconfitta della pandemia da covid-19,nel grande sforzo finanziario e programmatorio per la decarbonizzazione dell´atmosfera al 2050 e nel contributo umanitario e militare profuso nei confronti dell´Ucraina e sanzionatorio nei confronti della Russia , l´Europa ha dimostrato di agire con unitarietà da parte di quasi tutti membri della CE riuscendo con qualche compromesso a far convergere anche alcuni paesi riottosi.Dopo decenni di posizioni politiche differenziate all´interno dell´Europa si assiste ora ad una coordinamento di politiche e di azioni che forse prelude alla costruzione di una futura unione federale dei 27 paesi.Tale scenario e´sentito e voluto dalla gran parte dei cittadini europei ed i quadri politici attuali in Germania,Francia,Italia e Spagna sono favorevoli.Il problema sarà quello della leadership e della riforma dei trattati che obbliga l’unanimità dei paesi nelle decisioni importanti.L´Europa,una volta realizzatasi come continente federato, avrà titoli per assumere un ruolo di spicco diventando una delle 3 potenze economico-finanziarie, politiche e militari nel mondo.La costituzione della Confederazione Europa (Stati Uniti d´Europa) deve essere l´obiettivo finale di noi Europei per lasciare ai nostri figli ed alle generazioni future una casa comune dove stare in un contesto politico,economico, sociale e culturale caratterizzato da differenze tra paese e paese ma unito dalla storia comune, dallo spirito di solidarietà e dal sogno europeo che ha animato i ns predecessori da De Gasperi, ad Adenauer,Mitterrand,Kohl,Monnet,Schumann,Spinelli ed altri.
Si è partiti dal programma di Jacques Delors (Presidente della Commissione Europea) iniziato nel 1990 sull’unione economica e monetaria e culminato nel 1999 con l’introduzione dell’euro come valuta unica di scambio per arrivare ad avviare ora un’intesa (per ora informale) su un esercito di difesa europeo a prescindere dalla NATO. L’unione politica in una Confederazione di Stati Uniti d’Europa sarebbe l´obiettivo finale. Pandemia,decarbonizzazione e guerra russa-ucraina hanno rafforzato questo convincimento e le condizioni per superare le differenze culturali tra gli stati matureranno, favorite dal contesto geopolitico mondiale che cambierà e non tornerà più come prima.
Da Europei dobbiamo immaginare quale futuro scenario geopolitico sia più adeguato per garantire un contesto internazionale di relazioni socioeconomiche in condizioni di sicurezza ed operare affinché questo si affermi.
L´ombrello protettivo degli Stai Uniti ha salvato l´Europa dal dilagare del nazifascismo nella 2a guerra mondiale e per il ns continente, che non potrà mai competere con gli USA nel costruire sofisticate armi militari frutto di enormi investimenti e nella vocazione al controllo geopolitico, l´alleanza con il Nord America ( incluso il Canada), nato altresì da una costola europea, costituisce un´ancora di sicurezza. La Cina sta crescendo vorticosamente come potenza economica, tecnologica e militare ed anche se non arriverà al livello degli Stati Uniti per tutta una serie di controlli e freni che quest´ultima sapra´esercitare, tuttavia possiede in una popolazione quattro volte superiore agli USA una risorsa straordinaria insieme ad un bilancio commerciale in surplus di $ 676 miliardi con volumi di export pari a $ 3360 miliardi nel 2021 che colloca la Cina al primo posto nel mondo e le conferisce solidità finanziaria.
La Russia, dopo le riforme introdotte dal Presidente Gorbaciov nel 1985 improntate alla “glasnost e perestroika”, l´avvio nel 1989 di una politica estera improntata alla cosiddetta Dottrina Sinatra (“My Way”) di non ingerenza nei paesi dell´Est Europa, lo scioglimento del Patto di Varsavia nella primavera 1991 (nato di fatto come contraltare alla NATO) e dell´Unione Sovietica nel dicembre 1991, ha perso peso politico nel mondo ed è vista oggigiorno come sola potenza militare.
E’ opinione di chi scrive che nel nostro mondo in continua evoluzione è bene che ci siano solo due grandi potenze economiche,tecnologiche,militari di dimensioni confrontabili in quanto la presenza di una 3a potenza genererebbe uno squilibrio a favore dell´una o dell´altra. Il binomio antagonista USA e Russia che ha marcato la contrapposizione ideologica dele due potenze dall´inizio delle Guerra Fredda nel 1947 in poi, sta per essere rimpiazzato dal binomio USA e Cina che si contendono la crescita del PIL,il primato nelle tecnologie digitali,la conquista dello Spazio e l´avanzamento tecnologico degli armamenti militari.
L´affermazione di potere nel lungo periodo di uno stato si realizza tramite la crescita di un´economia tecnologicamente avanzata che favorisca un circuito finanziario solido per effettuare investimenti di grande portata.USA e Cina hanno analoghe dimensioni territoriali di oltre 9 milioni di kmq ed un PIL confrontabile di $ 23 trilioni la prima e $ 17 trilioni la seconda nel 2021.La Russia con il suo enorme territorio di oltre 17 milioni di kmq ha con 145 milioni di abitanti meno della metà della popolazione USA ed 1/10 del PIL della Cina. La Russia non è un paese manufatturiero di trasformazione delle materie prime che le consentirebbe di svilupparsi con le tecnologie moderne, bensì una nazione esportatrice di combustibili fossili e materie prime i cui introiti valutari servono a costruire armamenti convenzionali e nucleari poveri di innovazioni tecnologiche.Il sogno putiniano di creare l´impero bolscevico su basi diverse rispetto al 1922 si scontra con un tessuto economico-sociale arretrato ed una leadership di stile zarista ed antistorico.
La Confederazione Europa che mi auguro nascerà dal contesto dei nuovi equilibri geopolitici che si creeranno a posteriori della guerra russa-ucraina, avrà nella storica allenza atlantica un legame di esistenza in sicurezza che scaturisce da affinità di politica democratica e culturali. Gli Stati Uniti d´Europa avranno buon gioco tuttavia nel mantenere una posizione equidistante tra USA e Cina per crescere insieme a loro senza preferenze nel trading commerciale.Dopo il conflitto la Russia tornerà ad essere un partner commerciale della Confederazione Europa ma le dimensioni degli scambi saranno ridotti e per l´Europa saranno compensati dalla relativa crescita con altri paesi extraeuropei.
Make things happen
Stiamo vivendo una fase storica drammatica a causa di tre calamita ‘di cui quella pandemica è in corso di ridimensionamento e le altre due in evoluzione.La guerra russa-ucraina è destinata a terminare prima o poi ma lascerà profondo solco nel contesto della geopolitica mondiale creando probabilmente due aree di influenza politica,commerciale e sociale costituite dal bacino occidentale e dal bacino orientale del pianeta con l´Africa che sopravviverà se oggetto di colossali investimenti contro la desertificazione oppure si svuoterà dei popoli che emigreranno.
Il problema che non trova ancora soluzione è il lento e progressivo degrado dell´ambiente naturale a causa dell´innalzamento inarrestabile della temperatura acuito dal ritorno allo sfruttamento massiccio dei combustibili fossili a causa della guerra.
L´Europa ha davanti a se’ una doppia sfida:
1) avviare i passi per arrivare alla costituzione della Confederazione Europa con un´unica politica estera, un unico esercito ed un unico bilancio federale per innalzarsi al ruolo di terza potenza mondiale
2) realizzare la decarbonizzazione delle fonti energetiche,dei trasporti,dell´industria,dell´edilizia e dell´agricoltura entro il 2050 mantenendo fede al programma net zero ed affermandosi come esempio da seguire per gli altri stati extraeuropei
Per vincere entrambe le sfide ci vuole uno statista carismatico animato da una grande aspirazione di unità europea che riesca a far germogliare questo sogno in popolazioni di diverse culture ed intraprenda i passi necessari per arrivare all´Unione.
“La costruzione dell’Europa è un’arte. E´ l´arte del possibile” (Jacques Chirac)
Alberto Stuflesser – Direttore del Dipartimento Transizione Ecologica IASSP
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03Oct
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