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Sep
La nota agenzia di stampa internazionale #Bloomberg, di recente ha condotto un sondaggio su 45 grandi aziende americane come Pfizer Inc, Michelin, Hershey Co, Invesco Ltd, Deutsche Bank, mostrando come l’84% di queste aziende prevede di tagliare dal 20 al 40% le spese di viaggio dei propri dirigenti. Dal sondaggio risalto un secondo dato molto interessante; due aziende su tre prevedono nei prossimi anni di svolgere le riunioni che siano con partner interni o esterni, completamente da remoto.
L’impatto della pandemia nel settore aereo che ha portato da 1,47 miliardi di viaggiatori del 2019, a 394 milioni nel 2020, ha di certo accelerato le sperimentazioni di lavoro agile e in remoto.
Nel sondaggio di Bloomberg, si riporta il caso di studio dell’azienda Azko Nobel NV, leader nella produzione di vernici in Europa. Il CEO dell’azienda ha reso testimonianza della sue operazioni di gestione dei diversi stabilimenti di produzione. Dalla sede di Amsterdam, David Prinselaar ha visitato tutti i 124 stabilimenti totalmente in remoto utilizzando la realtà aumentata.
In un’intervista ha affermato: “E’ una buona cosa per i nostri portafogli e aiuta i nostri obiettivi di sostenibilità. I nostri clienti clienti hanno anche ricevuto un anno completo di formazione”. Tra i motivi citati nel sondaggio ci sono la sempre maggiore efficienza dei software virtuali, i risparmi sui costi e le emissioni di carbonio. La Global Business Travel Association prevede che la spesa totale scenderà da 1,43 trilioni di dollari prima dell’emergenza sanitaria, ad 1,24 trilioni nei prossimi 3 anni.
Oggi circa il 30% del traffico nei cieli è strettamente dipendente ai business travel.
Twitter alcuni mesi fa ha comunicato ai propri dipendenti la scelta di rendere il lavoratore totalmente libero di scegliere la sede di lavoro, rimuovendo l’obbligo di lavoro in ufficio ed incentivando così, fortemente il lavoro da remoto. Il sondaggio Bloomberg riporta che nonostante i viaggiatori della classe business occupassero solo il 12% dei posti a sedere in aereo, contribuivano fino a 3/4 dei guadagni totali della compagnia di trasporto.
Quanto risparmia l’azienda con lo Smartworking?
Wall Street Italia riporta che le aziende, secondo le ultime rivelazioni, risparmierebbero 10mila euro all’anno per singolo dipendente. Prima della pandemia i dipendenti in smartworking erano l’1,2%, cresciuti fino all’8% in pandemia ed ora fissi al 5,3%. Su La Repubblica, Gatti manager di Expense Reduction Analysts elenca le aree che incidono in maniera netta sugli utili di un’azienda, che porta inevitabilmente a sostenere una politica aziendale che incentivi il telelavoro. Ogni dipendente incide sull’azienda in misura di affitto, facilites, manutenzioni, pulizie, vigilanza parcheggi, mense, manutenzione delle linee telefoniche, riscaldamento, energia elettrica, stampe, fotocopie.
A febbraio di quest’anno scriveva digital4.biz, ” Un interessante documento pubblicato da Pwc che mette a confronto due sondaggi sul tema del remote working, realizzati rispettivamente nel mese di giugno 2020 e nel mese di dicembre 2020 su oltre 118 dirigenti e 1.200 impiegati statunitensi, rivela non solo come lavorando da casa sia aumentata la produttività in generale, ma anche come, a distanza di qualche mese dal primo rilevamento, il feedback positivo dei partecipanti sia cresciuto ulteriormente: a dicembre il 52% dei datori di lavoro poteva ritenersi soddisfatto del livello produttivo raggiuntocontro il 44% di giugno, per i dipendenti invece il riscontro in termini di punti percentuale è stato ancora più ampio passando dal 22% di giugno al 38% di dicembre. “I risultati di questo secondo sondaggio − scrivono i ricercatori − dovrebbero aiutare a dissipare le preoccupazioni tra gli scettici che ritengono il lavoro da casa meno efficace e dovrebbero attirare l’attenzione su azioni specifiche che le aziende possono intraprendere per aiutare la loro forza lavoro a svolgere efficacemente le attività in qualsiasi ambiente”.
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03Oct
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