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Sep
La Belt & Road Initiative (BRI) è un progetto strategico di grande capacità di portata economica e influenza strategica che fa capo alla Cina. Il macro progetto è rivolto al raccogliere attorno a sé il sostegno economico e politico internazionale utile al realizzare un collegamento in Europa e in Africa Orientale, che permetta un miglioramento della cooperazione tra i Paesi dell’Eurasia.
La BRI punta all’apertura di due corridoi infrastrutturali fra Estremo Oriente e continente europeo sulla falsariga delle antiche Vie della Seta ( da qui il nome). I due collegamenti saranno, uno terrestre (Silk Road Economic Belt) e uno marittimo (Maritime Silk Road).
Il fondo conta fra i suoi investitori i nomi più importanti della finanza cinese:
– la State Administration of Foreign Exchange
– la China Investment Corporation
– due delle principali banche cinesi: Export-Import Bank e China Development Bank
– la New Development Bank, costituita nel 2014 dai Paesi BRIC
– l’AIIB (Asian Infrastructure Investment Bank) che conta su un capitale di 100 miliardi di dollari.
La Via della Seta si pone l’obiettivo di collegare la Cina all’Asia Meridionale e Centrale, alla Russia, all’Africa e all’Europa, e migliorare la connettività costruendo infrastrutture, ferrovie, porti.
Lo scopo di un’infrastruttura di queste dimensioni è il diventare polo attrattore di investimenti ad esempio in aree di stoccaggio o siti di trasformazione, quanto i più svariati servizi commerciali. La BRI, ad oggi, è parte della più ampia ambizione del governo cinese di aumentare l’ascesa delle multinazionali cinesi a livello mondiale. L’Italia è stato uno tra i primi Paesi europei ad aderire con una quota del 2%. Si stima che nei prossimi 10-15 anni serviranno investimenti pari a 3mila miliardi di euro.
A marzo dello scorso anno la Russia difendeva il suo posto come maggiore beneficiario della BRI, raccogliendo 126 progetti nel paese, per un valore totale di 296 miliardi di dollari. La Russia ha sfruttato la componente territoriale di vicinanza, puntando sulle proprie risorse naturali per emergere come partner centrale per il governo centrale cinese.
Nel 2020 la BRI ha continuato a operare, sebbene a un ritmo all’incirca dimezzato rispetto al 2019: 104 progetti di investimento per 46,5 miliardi di dollari, rispetto a 225 progetti per un totale di 103,5 miliardi nel 2019
La Belt and Road prevede come settore di punta in investimenti quello energetico. I progetti prevedono sviluppo sia nel campo dell’energia tradizionale che alternativa, I progetti sono stati 35 solo nel 2020 per quasi 20 miliardi di dollari.
Quanto alle aree di sviluppo progettuale, al primo posto per mole di progetti troviamo il Sudest asiatico, con a seguito 18 progetti in Africa subsahariana in energis e trasporti.
Di redazione (RB)
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03Oct
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