05
Nov

L’export delle piccole e medie imprese (PMI) è essenziale per l’intera economia italiana. Per questo, è fondamentale un “salto di qualità” nell’interazione fra le aziende e fra queste ultime e le Istituzioni pubbliche (in primis nel campo dell’Intelligence economica), così da riuscire a competere al meglio in un mondo globalizzato ed ipercompetitivo come quello odierno.
Uno dei mercati potenzialmente più interessanti per le nostre imprese è sicuramente quello latinoamericano e caraibico. In esso, infatti, l’Italia (e le sue aziende) ha dei “vantaggi competitivi” molto significativi rispetto ai suoi concorrenti esteri:
- Tessuto imprenditoriale incentrato sulle PMI e già 3500 imprese italiane presenti nell’area latinoamericana e caraibica.
- L’Italia è al sesto posto come fornitore di prodotti in quest’area e il Made in Italy è uno dei brand più conosciuti.
- Il nostro Paese ha ottime relazioni, anche istituzionali, con tutti i Paesi dell’area, dove sono presenti comunità italiane molto numerose.
Per sfruttare al meglio queste risorse è necessario rafforzare tre aspetti fondamentali:
- La collaborazione fra aziende attraverso lo strumento dei consorzi: l’unione fa la forza e questo permette una resilienza e una “capacità espansiva” impensabili agendo singolarmente. Almeno fra imprese “simili”, quindi, l’unità garantisce maggiore forza economica, possibilità di cooptare manager di alto livello, competenze e specializzazioni adeguate, innovazione, efficienza e irrobustimento della competitività, tutto al fine di favorire e semplificare l’internazionalizzazione.
- Il Sistema Paese: la collaborazione fra le Istituzioni pubbliche e le aziende è fondamentale per il sistema economico italiano, soprattutto per operare nei mercati esteri. Fra le cose più urgenti da “mettere in campo” c’è un sistema integrato pubblico-privato che si occupi dell’internazionalizzazione delle PMI a 360° gradi (del quale facciano parte le Ambasciate, i Consolati e le Camere di Commercio), la costruzione di un “legame economico” fra il nostro Paese e le comunità italiane in America Latina e nei Caraibi, favorire un’evoluzione tecnologica generale (dall’Artificial Intelligence all’IoT, dai Big Data al Cloud) e una promozione ancora più incisiva del Made in Italy (ad esempio con lo sviluppo di altre certificazioni dei nostri prodotti e con la registrazione della Bandiera Italiana).
- L’Intelligence economica: essa è fondamentale per le imprese e gli Stati, soprattutto in un mondo dove le relazioni economiche sono sempre più competitive. L’Italia e le sue aziende sono ancora indietro in questo campo, anche se dei piccoli passi in avanti sono stati fatti negli ultimi anni. Ad oggi dovremmo concentrarci almeno sulle seguenti azioni: sviluppare una cultura diffusa su questo tema, creare un sistema ben strutturato pubblico-privato che
abbia come suo fulcro il Nucleo d’Intelligence economica (con presenze in Italia e nel mondo) e utilizzare tutti gli strumenti tecnologici (Artificial Intelligence, Big Data) e le relazioni umane (comunità italiane all’estero, partner aziendali nei vari Paesi del mondo) utili per ottenere informazioni.
In conclusione, dunque, è da sottolineare come l’Italia e le sue PMI hanno tutte le possibilità per rafforzarsi nei mercati esteri ed estendere così la forza economica del Belpaese. Il lavoro da fare è però ancora molto e il tempo stringe: o cambiamo velocemente o il declino che stiamo vivendo continuerà inesorabilmente.
Estratto dalla tesi del Master in “Intelligence Economica” ed. 2019-2020
Candidato Alessandro Fanetti
Tutor Carmine de Vito
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