06
Nov
“L’Intelligenza Artificiale è una colossale fonte di opportunità, ma anche di minacce difficili da prevedere e la nazione leader in questo campo guiderà il mondo”
Vladimir Vladimirovič Putin, 2017
Le soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale saranno la chiave di volta nella futura competizione economica tra le nazioni, come dimostrato dai numerosi programmi di matrice governativa che caricano la ricerca nel campo di una forte valenza geopolitica.
Attraverso l’analisi di una realtà come quella degli Emirati Arabi Uniti è possibile individuare possibili soluzioni applicabili al contesto regionale lombardo.
L’esperienza emiratina è interessante per una varietà di motivi, tra i quali la precocità del lancio di un programma nazionale di Intelligenza Artificiale, il profondo coinvolgimento istituzionale testimoniato dalla creazione di un apposito Ministero ed, infine, ma non per questo meno importante, per le previsioni che vedono lo Stato del Golfo prossimo al raggiungimento del primato mondiale per competitività.
Nell’analisi comparativa tra le realtà italiana ed emiratina si presuppongono i seguenti assunti:
– le caratteristiche che definiscono un ecosistema come funzionante sono applicabili anche ad un ecosistema focalizzato sull’Intelligenza Artificiale;
– gli indici di competitività economica generali di un paese sono, nella maggior parte dei casi e con poche differenziazioni, applicabili anche ai contesti di produzione e sviluppo di Intelligenza Artificiale.
Ciò detto, è molto difficile fare un confronto tra ecosistemi di settori recenti e scarsamente popolati a livello di attori: per questo, programmi come quello degli Emirati Arabi si prefiggono di supportare nascita, crescita e perfezionamento di un ecosistema AI entro il 2031. Quello che si può veramente raffrontare è il punto di partenza dei due Stati, dipendente delle politiche precedentemente implementare verso la più generale industria “tech” e “industria innovativa” e di alcuni accorgimenti specifici rivolti all’Intelligenza Artificiale.
Mai come nel periodo attuale, che ci evidenzia con prepotenza la dimensione globale delle nuove sfide, è necessario osservare con attenzione i passi mossi da realtà estere, con la consapevolezza che “viviamo in questo mondo per imparare e per illuminarci l’un l’altro”.
Con “Intelligenza Artificiale” si definisce la parte dell’Informatica in grado di rendere un computer in grado di apprendere in maniera semi-autonoma.
La vastità di applicazioni e di settori in cui l’Intelligenza Artificiale è, potenzialmente, adottabile la rende una tecnologia fortemente disruptive, in grado sia di rimodellare la società ridimensionando l’apporto umano in molti ambiti, sia di modificare l’assetto geopolitico mondiale.
La consapevolezza delle potenzialità della tecnologia in questione ha portato all’implementazione di programmi nazional, atti a sviluppare ecosistemi AI.
Già impegnati nella transizione verso un’“Economia basata sulla Conoscenza”, gli Stati del Golfo sono stati tra i primi ad accogliere la sfida e hanno implementato programmi a lungo termine come la Strategia per l’Intelligenza Artificiale degli Emirati Arabi Uniti.
Possono le iniziative degli Emirati Arabi essere fonte d’ispirazione per la realtà italiana e lombarda? Se sì, quali?
Da un’analisi comparata tra gli ecosistemi AI emiratino ed italiano, emerge una debolezza di quest’ultimo sotto diversi punti di vista. Tuttavia, ci si è concentrati su aspetti in cui sia più immediata e più semplice l’individuazione di azioni replicabili, ovvero:
- finanziamenti di Venture Capital al mondo startup;
- livello di digitalizzazione della popolazione;
- livello di cultura imprenditoriale.
Gli anni di recessione seguiti alla crisi del 2008 hanno contribuito ad indebolire l’economia italiana. La generale perdita di capacità produttiva del comparto manifatturiero, stimata attorno al 25% tra il 2008 e il 2014, abbinata ad un arretramento sul fronte dello sviluppo tecnologico, ha eroso progressivamente la centralità economica italiana in settori chiave, tra i quali l’informatica.
La Lombardia, seppure mantenga un ruolo di primo piano nel campo dell’Innovazione, attestandosi leader in Italia per numero di brevetti, rimane parzialmente indietro rispetto ad altre realtà europee. Mai come ora, del resto, l’innovazione risulta decisiva nella gestione di fenomeni complessi e globali, come si è potuto notare nel contesto della recente epidemia Covid-19 e nella necessità di tracciatura dei contagi attraverso le nuove tecnologie.
Oltre ad una generale considerazione sulla necessità di politiche industriali nazionali a lungo termine, che si affianchino a misure tradizionali quali quelle basate su incentivi fiscali, risulta fondamentale l’importanza di un piano strategico AI che attragga l’attenzione internazionale in termini di capitale, startup e talenti.
Nell’ottica di potenziamento di un ecosistema AI regionale, a cui sono necessari finanziamenti locali ed esteri, risulta, quindi, fondamentale la formulazione di programma articolato in questo senso. Una volta formulato, il programma deve essere comunicato in maniera chiara, attraverso piattaforme online e nuovi media che permettano di raggiungere attori internazionali.
L’Istituzione deve agire come primo promotore delle realtà presenti sul territorio presso gli investitori internazionali, tramite iniziative specifiche che agevolino l’incontro tra investitori, istituzioni e startup.
Risulta fondamentale una mappatura puntuale delle startup, incubatori, acceleratori di impresa e Centri di Ricerca specializzati presenti sul territorio.
Da un punto di vista di cultura digitale e di cultura imprenditoriale, si ritengono valide le iniziative proposte dagli Emirati Arabi, quali i programmi gratuiti ad ampio accesso per un approfondimento delle conoscenze informatiche e di programmazione e i corsi di imprenditoria presso Facoltà universitarie, anche tradizionalmente non legate al mondo del Business.
Si sottolinea, inoltre, l’importanza di un’azione che sia il più possibile coordinata e contemporanea di un ecosistema che si sviluppa in maniera “olistica”.
Estratto dalla tesi del Master in “Intelligence Economica” ed. 2019-2020
Candidata Sara Frigeni
Tutor Paolo Berra
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