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Benché le valute digitali siano utilizzate principalmente per scopi legittimi, negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento di attività criminali o illecite nelle quali le criptovalute hanno avuto un ruolo centrale. Questo saggio esplora la relazione tra criptovalute e riciclaggio di denaro.
Nella Relazione al Parlamento del Comparto Intelligence del 2019 l’attenzione delle Agenzie si è soffermata sulle trasformazioni relative al Fintech e in particolare su alcuni aspetti relativi criptovalute.
Le criptovalute e la tecnologia blockchain sono sempre più riconosciute come una promettente innovazione finanziaria. Esse offrono vantaggi per la sicurezza e la privacy per gli utenti, l’inclusione di grandi parti della popolazione mondiale in circuiti finanziari e costi di transazione molto bassi.
Sebbene queste valute digitali siano utilizzate principalmente per scopi legittimi, negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento di attività criminali o illecite nelle quali le criptovalute hanno avuto un ruolo importante.
A fronte di un rilevato utilizzo delle criptovalute a fini illeciti, non si può prescindere dall’effettuare una lettura analitica del fenomeno. Ciò che è certo è che i reati più diffusi per mezzo di criptovalute siano il riciclaggio e il finanziamento di terrorismo, e che tale strumento venga sfruttato dalla criminalità organizzata, che adegua e affina i propri sodalizi operativi soprattutto per quel che attiene la movimentazione e il reimpiego di denaro di provenienza delittuosa. Come accennato, tale “versatilità” è volta a eludere i presidi antiriciclaggio ed antievasione. Tale risultato risulta più facilmente conseguibile sfruttando a proprio vantaggio le nuove tecnologie digitali e gli strumenti di tecno-finanza, tra cui si annoverano, per l’appunto, proprio le criptovalute.
Le criptovalute sono spesso percepite come interessanti opportunità da sfruttare per fini illeciti legati al riciclaggio di denaro. Questa loro facile strumentalizzazione si lega naturalmente alle loro caratteristiche: decentralizzate e (pseudo) anonime. Contrariamente ai meccanismi convenzionali, un altro vantaggio del riciclaggio di denaro in criptovaluta o “crittografia” è quello di eludere i vincoli geografici e di sfruttare le lacune o le sovrapposizioni tra quadri normativi tra loro eterogenei.
Lo stato di emergenza legato alla pandemia COVID-19 ha evidenziato e portato all’attenzione un uso massiccio delle criptovalute nella commissione di attacchi e frodi informatiche come il ransmoware. L’attacco allo Spallanzani ha evidenziato come gli ospedali e le altre organizzazioni sanitarie siano un bersaglio particolarmente sensibile e come i criminali abbiano quindi sfruttato questa situazione emergenziale per assicurarsi un’ulteriore occasione di profitto.
Come evidenziato recentemente da Europol, il riciclaggio di denaro e la finanza criminale sono i motori del crimine organizzato. Senza questi strumenti, i criminali non sarebbero in grado di sfruttare i profitti illeciti derivanti dalle loro varie attività criminali organizzate. Per interrompere queste prassi criminose e per dissuadere efficacemente i criminali coinvolti in reati gravi e organizzati, le autorità di contrasto devono seguire la pista del denaro come parte normale delle loro indagini penali con l’obiettivo di impadronirsi dei profitti criminali.
Va detto tuttavia, per quanto riguarda il mondo accademico, al momento manca la comprensione di come le criptovalute siano effettivamente utilizzate per riciclaggio e in che modo questo avvenga.
Un discorso particolare merita il finanziamento al terrorismo che malgrado sia probabilmente un fenomeno agli albori necessita un monitoraggio attento delle agenzie di sicurezza e di law enforcement.
Si può stilare una serie di risultati, cui la ricerca è pervenuta:
1) Dai report analizzati sembrerebbe che vi sia un incremento dei reati in criptovaluta e, di conseguenza, un aumento del fenomeno del riciclaggio della criptovaluta. Nel 2019 le organizzazioni criminali hanno movimentato 2,8 miliardi di dollari in Bitcoin rispetto a circa 1 miliardo nel 2018 .
2) I reati informatici (hacking, ransomware e frodi) e il dark web sono un fattore di notevole impatto sul riciclaggio. I crimini informatici stanno aumentando di numero e in sofisticazione. Generano profitti miliardari direttamente in criptovaluta. Questi devono essere poi riciclati.
3) Le criptovalute sono appetibili per i riciclatori per due ragioni principali:
a) in primo luogo, le monete digitali sono decentralizzate e “pseudo anonime”.
b) in secondo luogo, perché l’industria non è universalmente regolamentata, ed essendo le monete transnazionali possono sfruttare facilmente lacune legislative di alcuni paesi.
4) Il riciclaggio in criptovaluta si può inserire nello schema del riciclaggio tradizionale, composto da placement, layering e integration. Il placement avviene primariamente con gli exchange, soprattutto quelli non regolati. Le criptomonete offrono diverse tipologie di tattiche di layering: simulare operazioni di trading utilizzando diverse transazioni tra wallet privati, servizi di anonimizzazione o partecipazioni a alle initial coin offering.
Nella fase di integration si mascherano i proventi illeciti come guadagno derivato dal trading o dall’incremento del prezzo della criptovaluta. In alternativa, i criminali aprono società online che accettano pagamenti in criptovaluta al fine di legittimare le entrate.
5) Ci sono diversi strumenti che facilitano notevolmente il riciclaggio di criptovaluta. La stragrande maggioranza sono broker otc, exchange non regolati e mixer. Questi strumenti offrono sostanzialmente un altro strato di anonimato utilizzato per mascherare la fonte originaria del denaro.
Il riciclaggio di denaro e le finanze criminali sono i motori del crimine organizzato. Senza questi strumenti, i criminali non sarebbero in grado di sfruttare i profitti illeciti derivanti dalle loro varie attività delittuose. Conoscere le peculiarità e le dinamiche del fenomeno del riciclaggio in criptovalute è essenziale per poi proporre azioni di contrasto.
In quest’ottica, la priorità dovrebbe essere quella di indagare approfonditamente i meccanismi di questo ambito criminale, soffermandosi sui varchi che, nonostante i numerosi interventi di segno opposto, rimangono inevitabilmente aperti. Occorre rimanere costantemente aggiornati sulla molteplicità di strumenti e fenomeni economici nuovi, nonché sui pericoli che essi comportano, poiché i rischi maggiori discendono proprio dalla loro stessa portata innovativa.
Estratto dalla tesi del Master in “Intelligence Economica” ed. 2019-2020
Candidato Luca Borgoglio
Tutor Laris Gaiser
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03Oct
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