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Nov
Il ruolo futuro della Russia nel panorama competitivo globale è strettamente correlato alla sua capacità di innovare e di creare un ambiente che sappia promuovere lo sviluppo di nuove idee. Per sostenere lo sviluppo economico futuro del Paese, innovazione e ricerca devono essere riconosciute quali priorità nazionali e destinatarie di specifiche strategie che contribuiscano alla legittimazione e alla crescita dell’ecosistema innovativo nazionale, indirizzando così un aumento degli investimenti sia pubblici che privati, sia russi che stranieri.
Al momento i cambiamenti tecnologici avvengono più velocemente che in passato e impattano tutti gli aspetti della vita quotidiana. In un contesto globale dominato da scoperte e trasformazioni continue, la tecnologia offre ai Paesi l’opportunità di farsi strada nel futuro. Il panorama competitivo globale sta passando da una dimensione incentrata sull’Occidente a una multilaterale, dove gli attori asiatici hanno un’influenza economica e strategica sempre più elevata, soprattutto nel campo dell’innovazione e della tecnologia. In questo scenario la Cina si sta affermando quale super potenza in grado di promuovere programmi tecnologici di frontiera e di sviluppare prominenti società globali. Gli Stati Uniti, al contrario, sembrano mostrare un minor coinvolgimento, con la graduale riduzione degli sforzi in ricerca e innovazione a favore di un atteggiamento più protezionistico.
Inoltre, va rilevato che la struttura geografica degli scambi commerciali russi con i Paesi esteri continua a spostarsi verso l’Asia.
Nel 2000 l’apporto dell’economia USA all’economia mondiale era pari al 31%, mentre quello dell’economia cinese era il 4%; oggi la quota degli USA è scesa al 25%, mentre quella cinese è salita al 15%. La rivoluzione asiatica dell’attività tecnologica è sostenuta anche dal forte aumento di richieste di brevetti: la Cina è oggi al primo posto al mondo, seguita da USA e Giappone. Nella capacità di sviluppo dei primi 500 super computer al mondo: 40% Cina, seguita da USA e UE, cioè la Cina intende diventare una superpotenza in termini di scienza e tecnologia.
Oggi il quadro macroeconomico russo è stato definito buono e ben gestito, secondo il rapporto annuale del Fondo Monetario. Le banche del paese sono controllate ‘con mano ferma’ e non presentano deficit nei propri bilanci; la crescita del PIL non è forte, ma è stabile. Questo è il quadro nonostante le sanzioni presenti e future, che tengono la Russia sotto pressione, e le “guerre commerciali” in essere.
Nel complesso si può dire che molte riforme realizzate in particolare dal Governo russo per agevolare l’attrazione degli investimenti stiano portando alcuni risultati: infatti, se da una parte non sono ancora state totalmente percepite dalle imprese le agevolazioni e le opportunità create, dall’altra si sta assistendo ad una maggiore propensione delle imprese italiane verso progetti di localizzazione produttiva in Russia per il mercato russo ed una minor attenzione solo verso progetti di esportazione di prodotti.
È necessario, però, rilevare che secondo gli economisti del Gaidar Institute, di RANEPA (Russian Presidential Academy of National Economy and Public Administration) e dell’Accademia del commercio estero della Russia la politica di sostituzione delle importazioni in molti casi è rimasto uno slogan. Infatti, i casi in cui i prodotti nazionali hanno sostituito con successo quelli stranieri, secondo tali studi, rimangono isolati: la maggior parte delle imprese russe continua ad importare materie prime ed attrezzature a causa della mancanza di un’alternativa di qualità tra le opzioni russe e negli ultimi tre anni la quota di imprese che ha pianificato la sostituzione delle importazioni con prodotti nazionali è in costante calo. Il programma di import substitution è indubbiamente utile per il paese e necessario in condizioni di sanzioni, anche se il governo è impegnato nella politica di sostituzione delle importazioni indipendentemente dalle misure restrittive.
Ciononostante è stato calcolato che l’export russo di prodotti trasformati non energetici nel primo semestre 2018 è cresciuto notevolmente e per il secondo anno consecutivo: +23%.
Adesso per la Russia, la sfida più importante è rimanere una potenza tecnologica e fare passi in questa direzione. Per quello che abbiamo detto non è andando verso la Cina, l’India o i Paesi dell’Asia che può trovare la sua complementarietà nel processo di scambio reciproco di nuove tecnologie, ma andando verso l’UE e in particolare verso l’Italia, che nel G-20 è uno dei cinque Paesi che vanta un surplus manifatturiero sopra i 100 mld di $ USA e si conferma quinto Paese al mondo dopo Cina (1,062 mld $ Usa), Germania (362,3 mld $ USA), Corea del Sud (202 mld $ USA) e Giappone (175 mld $ USA). Si consolida così il ruolo di punta dell’Italia nell’industria manifatturiera mondiale e la capacità delle sue imprese di competere sui mercati globali. Le imprese italiane possono dare a quelle russe tecnologie, tecniche di lavorazione e valore nella filiera dei processi produttivi, nonché manager imprenditori con la conoscenza dei mercati internazionali.
Infatti la Russia si è posta come obiettivo per la partecipazione ad un processo di integrazione nel commercio mondiale, quello di raddoppiare le esportazioni, non di materie prime, in sei anni. Un compito che richiede il supporto di specialisti con una vasta esperienza internazionale e ci vorranno istituzioni volte ad accompagnare le esportazioni, non primarie, e questo è più difficile che vendere gas e petrolio. Questo richiede di continuare il processo di modernizzazione del Paese: migliorando la giurisdizione, rendendola più attraente per gli investitori, migliorando i modelli di gestione delle industrie, la digitalizzazione dell’economia e migliorando la qualità del capitale umano; per esempio con scambi di studenti e laureati con le università italiane, alcune delle quali occupano posizioni di rilievo nelle classifiche mondiali.
Università e scuole dovranno progettare percorsi formativi che creino le condizioni per apprendere su tre dimensioni profondamente connesse: quella di una base di conoscenza multidisciplinare; quella dell’alfabetizzazione digitale e infine quella dei cosiddetti human skill per lavorare co-operativamente in ambienti interculturali e digitali.
In conclusione è attuale trovare particolare accordi con un Paese, come l’Italia, che ha un’imprenditorialità diffusa e imprese ricche di innovazione tecnologica e tecniche di lavorazione. Inoltre, l’Italia non è sicuramente in grado di condizionare politicamente la Russia come altri Paesi quali la Cina, la Germania, il Giappone ecc.
D’altra parte, nelle scienze ambientali ed economiche, la sostenibilità è la condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri.
novembre 2018
Rosario Alessandrello
(Vignetta di Niyaz Karim)
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03Oct
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