03
Mar
A un giorno dalle elezioni italiane, i media francesi sembrano per lo più avere dimenticato che Berlusconi è solo uno dei protagonisti di questa drôle de campagne
Maria Elena Gottarelli
Dicono che specchiarsi negli occhi degli altri sia un esercizio dello spirito proficuo e utile alla conoscenza di sé. Esperienza illuminante, che può condurre tanto alla narcisizzazione dell’ego quanto alla sua messa in discussione. Esercizio, ahimè, talvolta deludente, quando chi dovrebbe restituirci un’immagine di noi stessi, ci ingabbia in uno stereotipo culturale. Per un italiano vissuto all’estero negli ultimi cinque o sei anni, niente è più facile che sentirsi dire a un primo incontro con un autoctono: “Italia? Berluscoooni! Do you like Berlusconi?”. Ironia della sorte, questo nome – Berlusconi – che sembrava ormai entrato nel registro degli esotismi utili giusto a solleticare l’immaginazione degli stranieri, è tornato in voga in tutta la sua portata.
A un giorno dalle elezioni che porteranno alla nomina del 65esimo presidente del Consiglio italiano, i media francesi sia di destra che di sinistra sembrano, con poche eccezioni, avere dimenticato che Berlusconi è solo uno dei protagonisti di questa drôle de campagne. Unanimemente definito “incontournable”, letteralmente “inaggirabile”, il Cavaliere è divenuto il filtro (pure inaggirabile) per parlare di queste elezioni.
Su Libération di oggi troviamo il titolo: Berlusconi, l’eterno ritorno della politica italiana. L’articolo snocciola le tante tappe dell’ascesa al potere di quest’uomo dalle sette e più vite.
http://www.liberation.fr/planete/2018/03/03/silvio-berlusconi-l-eternel-revenant-de-la-politique-italienne_1633575
Su France24, il giornalista Benjamin Dodman sostiene che l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi sia quasi una formalità, vista la sua capacità di formare una grande- e inedita- coalizione di Destra. “Contro ogni aspettativa, l’animale politico non è morto. A 81 anni e 18 mesi dopo aver subito un’operazione a cuore aperto, il Cavaliere si prepara a fare il suo grande ritorno sulla scena politica italiana e a condurre la destra alla vittoria delle elezioni politiche del 4 marzo”. Scrive Dodman.
http://www.france24.com/fr/20180111-silvio-berlusconi-italie-rubygate-eternel-retour-roi-devenu-faiseur-roi-elections-generales
Ancora, Berlusconi è definito su FranceInfo come “insommergibile”. Lilya Melkonian, corrispondente a Roma per FranceInfo, stima che domani la destra otterrà addirittura il 36% di voti, una prospettiva che potrebbe rivelarsi veritiera alla luce dell’alleanza di Forza Italia con Lega e Fratelli d’Italia.
https://www.francetvinfo.fr/monde/europe/berlusconi/video-italie-l-insubmersible-silvio-berlusconi-en-tete-des-elections-legislatives_2589866.html
Più pessimista, il giornalista italiano per Europe1 Alberto Toscano prospetta una probabile vittoria della destra cui farà seguito una ancor più probabile spaccatura della coalizione dovuta alle differenti posizioni di Berlusconi e Salvini. “Il paese rischia di andare verso l’ingovernabilità” diagnostica Toscano.
http://www.europe1.fr/international/legislatives-en-italie-ce-ne-sera-pas-le-grand-retour-de-berlusconi-3559913
Onnipresente quando si parla di Italia, Berlusconi sembra confortare la Francia sul fatto che la sua vicina di casa è poi sempre la solita. Le facce conosciute sono di per sé più rassicuranti e per quanto Berlusconi non sia agli occhi dei francesi un modello di virtù, i Cinque stelle suscitano senz’altro più timore (“populista” è il termine unanimemente utilizzato per definirli).
E Renzi? Per lo più ignorato, giudicato come politicamente finito, su Liberation è menzionato solo per la definizione che dà di Berlusconi, “uomo dalle 12 o 13 vite”.
Se il mainstream francese sembra vedere il ritorno di Berlusconi come un pittoresco fenomeno antropologico su cui (qualche volta) ironizzare, e mentre i giornalisti si sfregano le mani e tirano fuori nuove boccette d’inchiostro confidando che il Cavaliere darà loro di che svuotarle, non mancano le analisi più pessimiste. In una tribuna aperta su Le Monde, la politologa Sofia Ventura definisce questo ritorno come “il triste segno dell’abissale crisi della politica italiana”. Secondo Ventura è scorretto parlare di un ritorno di Silvio Berlusconi: “In realtà” precisa l’analista “Berlusconi non è mai veramente scomparso, per quanto in seguito alle dimissioni del 2011 sia venuto a giocare un ruolo più marginale”. La rimonta della destra sarebbe così a imputarsi, secondo Ventura, all’indebolimento del Partito Democratico di Matteo Renzi e all’accresciuta popolarità del movimento 5 stelle.
http://www.lemonde.fr/idees/article/2018/03/02/berlusconi-ou-le-triste-signe-de-l-abyssale-crise-politique-italienne_5264530_3232.html
Una vittoria data quasi per scontata, quella della destra alle elezioni italiane, e che non sembra sollevare preoccupazioni di rilievo in merito alla posizione dell’Italia nell’Europa di domani. Se agli occhi della Francia l’Italia è sempre la stessa, la parola di conferma o di smentita spetta, fra meno di quarantott’ore, solo a noi.
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