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Nov

Ben pochi sapranno che in Italia vengono smaltiti 700.000 tonn all’anno di bucce di arancio, limone e mandarino le quali in realtà possono essere trasformate in filati tessili oppure in farina a basso contenuto di grassi oppure ancora in biogas per la produzione di energia elettrica.
Orange Fiber è una impresa Start-up fondata a Catania nel 2014 da due giovani imprenditrici (Adriana Santoncito ed Enrica Arena) che, in collaborazione con il Politecnico di Milano, hanno inventato un procedimento chimico protetto da brevetto internazionale per recuperare il materiale residuo delle bucce chiamato “pastazzo” e convertirlo nella prima fase in cellulosa e nella seconda fase in filato tessile.
Il filato a sua volta viene tinto e mescolato con cotone e poliestere per essere venduto alle case di moda che si pregiano di avere nella propria collezione articoli di moda sostenibili. Grazie a questo procedimento si ha il doppio beneficio ambientale di evitare sia lo smaltimento in discarica dei residui di agrumi sia l’impiego di grandi quantità di acqua nella produzione di stoffa commerciale da risorse animali o vegetali.
Nella fattispecie Orange Fiber ha attirato l’attenzione della Maison Ferragamo che ha inserito la produzione sostenibile della Start-up nella propria collezione di alta gamma di foulard e bluse per donna. I meriti di Orange Fiber sono stati riconosciuti dalla società di consulenza inglese Enst & Young, dal polo Italian Design, dalla rivista di moda francese Elle, dal’Associazione per il Design Industriale e dalla BBC inglese.
Un altro impiego sostenibile dei residui di agrumi è costituito dall’estrazione di farina senza grassi che si ottiene da un processo di lavaggio delle bucce per togliere il sapore amarognolo, di essiccamento e di sbiancatura finale. Tale processo è allo studio dell’Università di Catania ed ha già raccolto i pareri positivi di panettieri e pasticcieri siciliani.
Un terzo impiego sostenibile dei residui di agrumi concerne la fermentazione e digestione anaerobica delle bucce allo scopo di ottenere biogas utilizzato a sua volta nei motori endotermici per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. A Mussomeli in Provincia di Caltanissetta è in esercizio una centrale elettrica con motori a biogas che trasforma 16.430 ton anno di residui di agrumi in 24.000 KWh anno di energia elettrica a copertura dei consumi di 12 abitazioni in Sicilia.
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