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Nov
LA FORMAZIONE POLITICA E LA SUA SOVRANITÀ – TAVOLA ROTONDA (SOLO SU INVITO)
L’evento inizierà il: 07 Mar 13 12:00
L’evento finirà il: 07 Mar 13 14:00
Dove: IASSP
Indirizzo:Via Vittor Pisani 6
Alcuni interventi:
IVAN RIZZI:Nessun paese può resistere dopo sei anni di recessione. Se il quadro economico peggiorerà il problema sarà gestire le “masse d’ira” la verità ci sfugge perché siamo dominati non dalla concretezza logico strategica, ma dalla spettacolarizzazione del tutto che, come si sa, serve solo al consenso. Per ora sembra dominare in Italia la volontà di impotenza. | DARIO BONACCORSI: Ci sono moltissimi italiani che lavorando producono ricchezza, il problema è che ce ne sono altrettanti che se la mangiano.
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UMBERTO GALIMBERTI: La politica è ormai un luogo di istanza antropologico passionale, non più decisionale, ed è un problema che ci dobbiamo porre, perché non abbiamo un’altra categoria che la possa sostituire . E’ vero la stessa democrazia è oggi una post-democrazia: nel momento in cui la tecnica pone sul tavolo questioni nei confronti delle quali siamo tutti incompetenti, si decide sulla base di figure irrazionali dove non c’è competenza, ma solo fascino seduttivo della retorica politica. | GIORGIO STRAGUADAGNO:Viviamo in un tempo di accelerazione storica che ci sottopone a questo sconquasso quotidiano tra Scilla( le invarianze antropologiche e della politica) e Cariddi (la necessità di determinare cosa succede dopo). Culturalmente siamo quindi costretti ad occuparci di Scilla, virtualmente di Cariddi e se la prospettiva della scuola è la formazione dobbiamo allora formare la capacità di adattamento tra questi due antipodi. | ||
ALESSANDRO POLITI: Siamo abituati alla generale labilità di molte personalità istituzionali e tutta l’irresponsabilità, si scarica sul cliente, sul vicino , sul collega. Siamo molto attenti ai vincoli esterni, quando in realtà sono quelli interni più importanti. | RAFFAELE JERUSALMI: C’è una crisi della classe dirigente italiana, che non è solo di una classe politica e questa crisi c’è perché i giovani non sono ascoltati da nessuno non hanno un interlocutore, il sindacato protegge solo chi ha un lavoro. | ||
IVAN RIZZI:Questo Paese è l’avanguardia della post democrazia: la democrazia senza popolo. Nonostante ciò chi ha saputo costruire qualcosa nella vita ha il dovere morale di restituire qualcosa. L’Istituto per noi rappresenta questo qualcosa. | |||
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